Nostra intervista a Silvano Cadoni ex Sindaco di Bosa

Silvano Cadoni
, già Presidente Nazionale del Partito Sardo D’Azione e figura di spicco della politica bosana, è oggi Consigliere provinciale di Oristano.  Candidato alla Presidenza della Provincia a capo della coalizione di Centro-Sinistra nella primavera del 2005, ha mancato nel risultato per una manciata di voti. Ma Silvano Cadoni è persona che ha avuto la più grande gratificazione politica che possa essere augurata a ciascun cittadino: divenire il Primo dei Cittadini nella propria Città!  

Cadoni è stato Sindaco della sua Bosa negli anni tra il 1997 ed il 2001. Oggi, pur non ricoprendo incarichi istituzionali presso il Municipio, rimane comunque attento osservatore delle dinamiche politiche locali e territoriali; il suo impegno politico è costellato di numerosi risultati che ancora oggi, a distanza di tempo, sono motivo di apprezzamento da parte dei concittadini. Ci riferiamo alla attuazione dell’accordo tra le Città Regie della Sardegna (Bosa, Alghero, Oristano, Sassari, Castelsardo, Iglesias e Cagliari); all’adesione alla Conferenza delle Città Storiche del Mediterraneo cui fanno parte, fra le altre, anche Alghero e Betlemme; all’approvazione del Piano del Centro Storico di Bosa; all’avvio delle procedure per la realizzazione del Molo di Sopraflutto a protezione della foce del Temo; al Centro di Lettura per studenti Universitari (previa convenzione con il Seminario Vescovile)  ed altre.  

A Silvano Cadoni, che molto gentilmente ha accettato di essere intervistato dal nostro periodico, chiediamo:Quali sono i rapporti politici del PSD’Az con questa Maggioranza di Centro-Destra che governa il Comune di Bosa?

 Il PSD’Az, nelle elezioni comunali della primavera del 2006, è confluito in una lista di centro-sinistra che aveva come candidato a sindaco il diessino Danilo Mastinu. Una scelta di coerenza dopo il successo raccolto in Città per le Provinciali e le apparenti insanabili lacerazioni nel campo del Centro-Destra che contestava apertamente l’operato dell’uscente sindaco Brigas
Purtroppo, come sempre più spesso capita, da una vittoria annunciata con l’unità delle forze progressiste e sardiste  e la spaccatura nel campo avverso, abbiamo assistito ad un ribaltamento della situazione  con il ricompattamento in extremis del Centro-Destra intorno al nome del Sindaco Antonio Casula e, di contro,  una  spaccatura  nel campo progressista, non compresa dall’elettorato,  che si è rivelata fatale. 
Il Partito Sardo d’Azione in questa situazione resta fuori dalla maggioranza e fuori dal Consiglio Comunale  in attesa di una alternanza con i consiglieri eletti nella lista, ma non rinuncia alla sua naturale funzione di custode del patrimonio ambientale, culturale e sociale dei bosani e seppure dall’esterno eserciterà  un attento controllo sulle dinamiche dello sviluppo economico della Città alla luce dei percorsi ampiamente indicati ed avviati durante le due giunte a guida sardista dal 1995 al 2001.

 La sua esperienza di Sindaco è stata particolarmente proficua: ha proiettato la Città di Bosa verso traguardi strategici internazionali (ci riferiamo in particolare alla Conferenza delle Città Storiche del Mediterraneo), un progetto purtroppo trascurato dalla Amministrazione che ne era seguita; secondo Lei, ci sarebbero  oggi -con questa nuova  Amministrazione- le condizioni per riprendere il discorso della Conferenza delle Città Storiche del Mediterraneo?
Non potrebbe essere anche l’occasione per riprendere il dialogo con Alghero in virtù anche dei reciproci interessi che deriverebbero in materia di sviluppo turistico?

 Sicuramente l’esperienza della Conferenza delle Città Storiche del Mediterraneo avrebbe meritato una maggiore attenzione e soprattutto continuità , ma non sempre si possiede la sensibilità e la lungimiranza necessaria.  A volte ,addirittura esiste la tendenza direi quasi sadica, a dimenticare le attività programmate dalle  amministrazioni precedenti, per tentare di reinventarsi chissà quali nuove idee o progetti, causando un notevole ritardo nell’attuazione di tutti i programmi e quindi nello sviluppo stesso della propria comunità. 
Ma io sono ottimista per natura e credo che il Sindaco Casula, superato il primo comprensibile momento di difficoltà legate alla novità dell’incarico, possa lavorare perché i rapporti tra le comunità della Sardegna centro-occidentale, legate da interessi e problemi comuni, aldilà dei confini provinciali, riprendano con solerzia e producano in tempi accettabili quello sviluppo necessario a garantire serenità e sicurezza del lavoro alle nostre comunità. 
In questo senso mi adopererò, nei limiti delle mie possibilità, nonostante un recente antipatico episodio dovuto sicuramente ad incomprensione, per creare le condizioni  per una ripresa del dialogo tra le comunità di Bosa e Alghero e una nuova partecipazione alla  Conferenza delle Città Storiche del Mediterraneo.

Bosa ha optato per l’adesione alla Provincia di Oristano e come tale ha aderito al Sistema Turistico Locale della sua nuova Provincia; potrebbe, secondo Lei, svolgere un ruolo di collante tra la costa nord-occidentale e quella centrale della Sardegna, particolarmente in una ipotesi di programmazione dello sviluppo economico e sociale che coinvolga i Centri turistici nella fascia costiera che va da Stintino fino alla zona a sud di Oristano?

 Bosa ha optato con fermezza per la Provincia di Oristano  non tanto per fuggire dalla “matrigna” Nuoro ma con la ferma volontàdi riunificare i territori della Planargia e del  Montiferru, divisi per logiche politiche, mai condivise dalla popolazione, al momento della nascita della Provincia di Oristano.  
La raggiunta riunificazione dei suddetti territori rafforzerà ed accelererà certamente i processi di sviluppo di queste comunità, legate da sempre con la Città di Bosa e consentirà di presentarsi alla nuova realtà territoriale più omogenea e più forte.  Nel campo del turismo in particolare potremo essere addirittura la guida per tutta la provincia come lo è Alghero  per la provincia di Sassari. Per questo ritengo non si possa immaginare in Sardegna una seria programmazione per il rilancio della risorsa turismo senza una stretta collaborazione tra Alghero, prima vera realtà turistica già affermata e celebrata in tutto il mondo e ultimo anello della catena dei porti turistici della Sardegna nord-occidentale e Bosa, che, realizzate le infrastrutture indispensabili per uno sviluppo turistico compatibile, si affaccia con fiducia in questo settore e funge da anello di congiunzione con la Sardegna centrale e meridionale ancora tutta da scoprire ed inventare. 
In questa affascinante prospettiva svolgono un ruolo determinante la vie di comunicazione.  Aeroporto, porti turistici e strade debbono essere adeguate e in questo momento l’anello debole mi pare decisamente la strada statale 292 che potrebbe essere potenziata ed adeguata non solo alle nuove esigenze dei territori della Planargia e del Montiferru  ma anche in vista di futuri scambi con Oristano e la Sardegna centro-occidentale.Il realistico ottimismo del  Prof. Cadoni lascia ben sperare per un utile contributo -suo personale e della Forza politica che rappresenta- per la  crescita economica e sociale della Città di Bosa, così come è sempre stato nel suo stile, a prescindere dalle connotazioni politiche e/o culturali dei propri interlocutori.Un “Tanti Auguri” dal nostro giornale e.. “Forza Paris..!” (Come è suo solito salutare) [dicembre 2006]